Nel 1940 il conte Alberto Rognoni, all’epoca ventunenne, dopo essersi avvicinato al calcio grazie al fratello minore Carlo, portiere del Forlì, ha l’idea di creare una società calcistica, sempre con gli stessi colori dello stemma cittadino. La divisa scelta per disputare le gare è costituita da quattro grandi scacchi alternati di colore bianco e nero, gli stessi utilizzati dallo stemma cittadino, mentre il luogo degli incontri è la cosiddetta «Barléda», un campo situato lungo il fiume Savio, sostituito successivamente da un impianto costruito appositamente in zona Casali. Il colore piacque subito al pubblico e non venne mai più cambiato. Nel 1957 infatti viene costruito il nuovo stadio «La Fiorita», che prende il nome dal quartiere in cui è situato, costituito inizialmente da una sola tribuna coperta e dalla pista di atletica. Nel 1964, a ventiquattro anni dalla fondazione e con il Cesena solidamente stabilizzatosi in Serie C, il conte Rognoni decide di passare la mano e di cedere la società ad una cordata di imprenditori orto-frutticoli, capitanata da Dino Manuzzi. Manuzzi assume la presidenza, e grazie ad un’accorta gestione economica, unitamente ad una convinta politica di valorizzazione dei giovani, riesce in poco tempo a trasformare il Cesena in una società modello per le altre provinciali, e in un sodalizio vocato ad identificarsi fortemente con il territorio romagnolo.
Dopo una partenza caratterizzata da incertezze e risultati rocamboleschi, frutto anche del brusco cambio di allenatore, la Salernitana prese la testa della classifica, alternandosi a lungo con Benevento e Juve Stabia, prima di piazzare l’allungo decisivo, grazie a una serie di vittorie nelle sfide chiave della stagione. Dopo vari salti di categoria negli anni, l’esperto allenatore viene richiamato sulla panchina gialloblù nel campionato 1975-1976; la squadra si posiziona al secondo posto dopo un lungo testa a testa con la Sinalunghese, ottenendo di nuovo il salto in Promozione. Dopo l’esperienza in Serie B nella stagione 1946-47, durante gli anni 1950 il Cesena scivola progressivamente nelle serie inferiori, fino a raggiungere i campionati regionali di Promozione che all’epoca rappresentavano il quinto livello del campionato italiano, il punto più basso dell’intera storia della società cesenate. Al termine della sospensione di tutti i campionati di calcio per le attività belliche dal 1943 al 1945, dopo aver preso parte al campionato misto Serie B-C dell’Alta Italia, il Cesena viene ammesso d’ufficio alla Serie B 1946-1947. A soli 6 anni dalla fondazione, dunque, il «Cavalluccio» si ritrova a disputare un campionato cadetto; l’esperienza si rivela però poco fortunata, e termina con la retrocessione in Serie C, dopo essersi piazzati all’ultimo posto in classifica del girone, che comprendeva squadre più blasonate all’epoca come la Lucchese, il Padova e l’Hellas Verona.
In campionato i falchetti vengono inseriti nel girone C con tutte le altre squadre del centro-sud, l’esordio è di nuovo contro la Reggina affrontata 3 settimane prima in Coppa Italia. Il neonato consiglio cerca subito di richiamare i cesenati che si erano distinti nei vari tornei di quartiere e che militavano nelle squadre vicine. Vantando 13 partecipazioni nella massima serie, detiene attualmente la 39ª miglior tradizione sportiva in Italia e il 39º miglior risultato storico nella classifica perpetua della Serie A, sito magliette calcio sommando i punteggi ottenuti nelle varie annate secondo il regolamento dell’epoca. La Casertana dopo il precedente secondo posto per la classifica avulsa alle spalle del Messina partecipa nella stagione 2014-2014 alla Lega Pro unica di nuova istituzione, che diventa il terzo livello nazionale dalla quale mancava dalla stagione 1992-1993. Il ritiro si svolge in due fasi, la prima a Cava de’ Tirreni presso lo Stadio Desiderio della frazione di Pregiato dal 14 al 22 luglio.
Intanto, nel 1961, allo stadio «La Fiorita» viene aggiunta una nuova gradinata opposta alla tribuna coperta. Di seguito la Hall of Fame ufficiale del club, inaugurata nell’ottobre del 2016 in seguito all’installazione dei pannelli contenenti le gigantografie dei sottostanti calciatori nel tunnel dello Stadio San Vito – Gigi Marulla. Giunti nella Serie B 1938-1939, i calciatori della squadra campana non ebbero vita facile, ed a complicare ulteriormente le cose vi fu un episodio accaduto a cinque minuti dal termine della gara contro l’Anconitana dell’ex tecnico Ferenc Hirzer (ad allenare a Salerno giunse nel frattempo Franz Hänsel). La serie di vittorie inizia alla quarta giornata nella gara esterna contro la Paganese. Nella penultima partita del girone d’andata contro il Savoia esordisce la nuova prima maglia, dalle strisce rossoblù più strette e con un profilo in bianco, inoltre sulla pagina facebook della società fa la sua comparsa anche la foto della nuova seconda maglia, bianca con una fascia rossoblù all’altezza delle spalle e del colletto, su entrambe nella parte bassa del retro c’è la scritta «Casertana F.C. 1908» in corsivo. La seconda è bianca con una v rossoblù sul petto, numeri blu, pantaloncini e calzettoni bianchi.
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