I videogames rendono l’apprendimento divertente ed entusiasmante; ciò incoraggia i giovani ad avvicinarsi al mondo del calcio con maggiore passione ed interesse. Nel corso del XIX secolo molte scoperte di esempi di arte rupestre sono state effettuate in Francia, per esempio a Lascaux, in Africa e in Australia, che dimostrano come in tempi preistorici vi fosse un interesse da parte degli uomini primitivi per attività che non fossero direttamente legate alla ricerca di cibo e alla sopravvivenza, ma che possiamo definire invece come svago o riti di buon auspicio. Dall’inizio dell’anno il Partito Repubblicano ha superato qualsiasi record storico di donazioni, e non è difficile dedurre che accada grazie a Donald Trump: 86 milioni di dollari, gran parte delle quali di meno di $200, e anche qui non è difficile dedurre che si tratta di piccoli contributi fatti da privati cittadini. Nello stesso periodo i Democratici hanno incassato in donazioni 45 milioni di dollari.
Insomma, c’è di tutto nell’originale lista stilata da Four Four Two, che comprende i 50 personaggi più odiati nel mondo del calcio. E insomma, siccome a quanto pare la cosa è possibile (cosa non lo è?) via al dibattito suggestivo, con il dovere civico per chiunque di evitare che questa cosa la possano chiamare Maglia-Cam. Tanto che al gioco col futuro possibile si diletta anche uno come Gianluca Vialli, testimonial emerito di Sky Sport: mentre a pochi km di distanza (ovvero, a Rio, a trecento ore di traffico) i burosauri della Fifa annunciano a malincuore la telecamerina sulla traversa per capire se è gol, lui, Vialli, espone il progetto-ipotesi di dotare di telecamera sottile il petto virile dei calciatori, cucita nella maglia. Che la giovane Clinton soddisfi appieno il detto secondo il quale il talento salta sempre una generazione negli Stati Uniti è noto, deve essere per questo che le stanno preparando un brillante futuro politico e che sarà probabilmente già nel 2018 candidata alla Camera.
Si potrebbe chiederlo al patron mondiale Rupert Murdoch, che secondo il Guardian si sarebbe messo in testa l’idea meravigliosa di lanciare una Champions League estiva tra le big del calcio, da giocare tra America e Asia: sono tutti pazzi, ovvio. A Oberlin, in Ohio, il consiglio comunale ha approvato una risoluzione che abolisce il Columbus Day – il secondo lunedì d’ottobre, quest’anno il 9, festa nazionale negli Stati Uniti – sostituendolo con un giorno degli indigeni. E alla fine tocca al genovese che già da qualche anno subisce pesanti accuse, e pazienza se il Columbus Day sarebbe anche il giorno degli italiani d’America, che vuoi che gliene freghi alle vere minoranze orgogliose e padrone. A Rio per annunciare e festeggiare tutto questo: e in prospettiva Rio quando tra un anno la ridente località sarà centro del mondo per i Mondiali veri – e ancora trasmessi da Sky con 39 partite in esclusiva live come nel recente passato. In grassetto eventuali giocatori ancora in attività con la maglia dei ducali. Mettendo in vetrina i Giochi invernali di Sochi (ancora nella nebbia il discorso di coabitazione olimpica con la Rai sia per le invernali che per i Giochi estivi del 2016), aggiungendo le chicche per appassionati di tennis e golf, o Nba, e altre varie ed eventuali impossibili da enumerare, la faccenda si fa gigantesca – e già che c’erano, hanno ingaggiato Del Piero che si divertirà con piccoli doc d’autore prima del rientro effettivo da queste parti.
In questo caso il discorso estetico si affianca a un momento storico per la Nazionale inglese, quello dell’unico Mondiale vinto dai Tre Leoni. Nel 1984 arrivò il primo successo in Coppa d’Africa per il Camerun, che in finale ebbe la meglio sulla Nigeria vincendo per 3-1. Nel 1986 i leoni campioni uscenti arrivarono di nuovo in finale, ma a prevalere fu l’Egitto ai tiri di rigore, dopo lo 0-0 dei tempi supplementari; l’attaccante camerunese Milla fu capocannoniere del torneo. Riccardo Marani elimina l’Inter al torneo di Viareggio Archiviato il 3 dicembre 2013 in Internet Archive. Per tutta la stagione successiva alla vittoria del Campionato, la squadra campione d’Italia può sfoggiare sulla propria divisa lo scudetto, ovvero un distintivo simboleggiante l’affermazione nel precedente torneo. L’ultima volta che l’Italia scese in campo con una divisa Diadora fu dieci giorni prima della scadenza del contratto con l’azienda veneta, il 21 dicembre 1994 a Pescara per l’amichevole con la Turchia.
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