Nella storia di Neal Heard, sports consultant che si è occupato di un rilancio di un brand storico dello sportswear spagnolo come Meyba, c’è anche Lover’s FC, una realtà che cerca di combinare calcio e moda in un senso innovativo, con un tocco di eccentricità. Ma il Real deve fare i conti anche con l’altra rivale di sempre, il Barcellona, che per le seconde maglie della prossima stagione ha deciso di ricordare quella indossata 50 anni fa (nella stagione 1973-74) da Johan Cruijff, quando l’olandese arrivò con la squadra al penultimo posto e la trascinò a suon di gol alla conquista del campionato. Il Real non è tornato così indietro nel tempo, limitandosi a ripresentare sulla classica maglia bianca i dettagli in oro sulle spalle e sulle maniche che avevano ornato la camiseta blanca della stagione 2011-12. Per la prima volta nella storia del club, inoltre, sul retro del colletto compare la scritta «¡
Il gradito ritorno del classico granata su uno stile più tradizionale racchiuso tra il colletto in costine è leggermente «sporcato» dalla massiccia presenza dei tre sponsor così come sulla seconda maglia, identica alla prima ma a colori invertiti. Sulla prima maglia ha mantenuto l’impianto classico del blu dominante con i dettagli affidati all’altro colore del club, il giallo, e il consueto omaggio a un simbolo come lo stadio Bentegodi sulle strisce blu più chiare, sulla seconda ha inserito la skyline della città sulle maniche e solo con la terza ha sperimentato altri sentieri replicando la divisa del 1983-84 per celebrare il quarantennale dalla prima partecipazione nelle coppe europee. È una prassi che appartiene soprattutto al gangsta rap: quante volte sentiamo citare Tony Montana o il suo amico Sosa come simbolo della vita criminale e delle aspirazioni di chi si sente gangsta? Il sesto e ultimo capitolo è «Dal 2004 ad oggi: Kappa secondo atto, Joma e Macron», con il ritorno dell’azienda torinese come sponsor tecnico e il periodo delle famosissime Kombat, il quinquennio di Joma e l’avvento di Macron. Un ragazzo prende in giro un gruppo di nerd appassionati dei racconti fantasy dello scrittore H. P. Hatecraft, in particolare del suo ultimo libro che narra la leggenda di Char Gar Gothakon, un mostro dalla testa di piovra, che emette degli urli sonici, nel parcheggio, il ragazzo viene aggredito proprio da Char Gar Gothakon in persona.
In particolare al suo interno è venuto a delinearsi un fenomeno che già oggi rappresenta uno dei trend più interessanti ed esplosivi del mondo del web: l’autoproduzione e la conseguente condivisione dei contenuti multimediali da parte degli utenti. Era moralmente obbligatorio per i campioni d’Italia in carica costruire il concept delle proprie maglie sulla storica vittoria dello scorso anno, e così è stato: orgogliosa e aristocratica, la prima maglia sul solito azzurro societario contorna colletto e maniche con il tricolore, inserendo centrale sul petto lo scudetto e i loghi di sponsor e club ben allineati, mentre la seconda maglia – sfruttando il bianco dominante – omaggia il Vesuvio sullo sfondo con il motto «Da Napoli al mondo» a chiudere il cerchio. Molto divisiva la scelta della società pugliese con la conferma della produzione «casalinga» con il proprio brand: la prima e la quarta maglia presentano due omaggi sullo sfondo, ai propri tifosi e ai mai dimenticati idoli Ciro Pezzella e Michele Lorusso rispettivamente; la terza celebra il recente scudetto della squadra Primavera e la seconda, l’unica che relega il giallorosso societario lasciando spazio al bianco, non sposta troppo il giudizio.
Come il Borussia Dortmund che con un concorso online sceglie tra gli schizzi dei tifosi la pelle per la prossima stagione. Nella stagione 2021-2022 la squadra Primavera ha raggiungo per la prima volta nella sua storia i play-off scudetto, mentre nella stagione 2024-2025 ha vinto per la prima volta nella sua storia la Coppa Italia Primavera. Il tentativo di riportare in auge a ogni nuova stagione una delle tante, iconiche maglie dell’Udinese del passato continua con successo anche quest’anno, con prima e seconda maglia a riprendere stili e colori del club friulano di fine anni 70 ma con tocchi di modernità come i contorni di maniche e colletto e la storica Zebretta, girata verso l’esterno. Stagione nuova, maglie nuove. Quindi si passa a «Dal 1995 al 2004: maglie Asics con nomi e toppe di Lega»: il quinto capitolo dedicato alle novità dei numeri «da tombola», ai nomi sulla schiena, a toppe e patch che affollano la maglia. Dalle casacche della Sampierdarenese e dell’Andrea Doria a quelle blucerchiate del 1946, dall’avvento degli sponsor allo sviluppo dei materiali, dai nomi sulla schiena ai giorni nostri. Per l’occasione, indossavano la terza maglia della prossima stagione, di colore viola con increspature davanti e sulle maniche, bordi neri e i dettagli bianchi degli sponsor e dello stemma del club ottenuti da materiali di scarto industriale riciclato.